Who lives under the carpet?

C'è qualcosa di terrificante che vive sotto il tappeto accanto al mio letto, che emette lamenti ogni notte.
Non ho il coraggio di guardare cosa vi abiti sotto, mi limito a smuoverlo con un pezzo di legno.
Ho un nuovo compagno di giochi.

Il mio stomaco brucia ed ho le labbra secche.. non sono più capace di digerire nulla..e non dormo..chiudo gli occhi e continuo a guardare...
...e ogni giorno che passa perdo un mattone del mio castello di carta...

Time

Non c'è due senza tre.
Alla faccia che non avevo nulla da dire.. :P
Sto parlando da solo... lo faccio spesso, anche se in silenzio. Il problema sostanziale sta nel fatto che parlo in silenzio in qualsiasi occasione, anche in quelle nella quale si dovrebbe cacciare fuori un suono dalle proprie labbra...
... a me esce un fischio.. un sibilio... un sussurro inudibile...
Parlo quando non devo parlare e viceversa.. non so perchè ma le situazioni normali mi imbarazzano terribilmente.. non mi fanno schifo, anzi, solo che mi impunto... non so cosa si blocchi nella mia mente, quale dannato marchingegno si inceppi, mi si bloccano le lancette sulle 12:00 di notte e suona la sveglia ogni giorno a quell'ora... e spesso è troppo tardi..
Bah!

Wind

Riesci a comprendermi?
Parlo a vanvera, sai di cosa parlo? Lo intuisci?
Ma in fondo non mi importa, ho solo voglia di parlare, parlare di qualcosa.
Una volta ho detto che trovo piacevole impazzire...continuo a pensarlo. E' liberatorio, staccare la spina per qualche istante della tua vita per dedicarti a niente, accartocciare i pensieri e costruirci aeroplanini di carta, lanciarli fuori e farli muovere dal vento, portandoli chissà dove...
Ho tanto bisogno di semplicità..

Walk

...Eppure non riesco a dir nulla... penso che più ci si addentri in un vicolo e più divenga complicato tornare indietro.. E' come un viaggio di sola andata, è come guardare la città dal sedile di un aeroplano e non riuscire più a scorgere nulla se non le nuvole.. ma non scendi mai, è un volo senza fine e se invece ci fosse.. si perde la capacità di camminare.. cosa che un tempo era così semplice. Hai passato così tanto tempo sospeso per aria tra le nubi dei tuoi pensieri distorti che quando tocchi di nuovo con i piedi per terra ti tremano le gambe, non riesci a tenerti in piedi, cadi di ginocchia sull'asfalto grigio e duro.. Hai bisogno di riabilitazione, di imparare nuovamente a mettere il piede in avanti.. è come se non camminassi da decenni...

Maleducazione

Alle volte c'è da rimanere sbigottiti davanti alla maleducazione di certa gente. Alcuni penso lo facciano per darsi un'identità (come se essere cinici e maleducati fosse un pregio), altri semplicemente perchè lo sono e basta, viziati, irriconoscenti, cinici e maleducati. Ne incontro davvero molti ormai. Gente che risponde male per un niente, che si prende confidenze mai date. Qui mi tocca fare un bel respiro profondo e non farci caso, anche se non so quanto resisterò ancora.
Mi tratterrò dal mordergli un orecchio...

Andare

Quando il filo dei sentimenti viene contratto, tirato, annodato, la tristezza sembra sedersi con la sua enorme mole sul mio stomaco, togliendomi ogni possibilità di movimento ed ogni respiro diviene affannoso.
Ora che questo filo è spezzato, mi ritrovo qui, nè sereno, nè triste ed i pensieri sono divenuti meno pesanti.. privi di consistenza, trasparenti.
Ho perso sia la tristezza che la gioia, ora cosa mi rimane?
Ma in fondo non mi interessa scoprirlo, ho perso persino la curiosità, ho soltanto voglia di andare, non so neanch'io dove, di bendarmi gli occhi con una fascetta nera ed andare, andare, andare.

Playlist

Ho installato sul blog un interessantissimo player musicale del tutto legale, che permette di ascoltare, direttamente dal blog, una lista di brani scelti dal sottoscritto, direttamente sul sito originale, che permette di selezionare ed ascoltare i brani preferiti.
La chicca è che mette al corrente l'ascoltatore dei gruppi musicali simili all'artista ascoltato. Ciò è una gran cosa in quanto si viene a conoscere nuovi gruppi che magari non si conoscevano, inoltre, solo sul sito, si possono conoscere altri ascoltatori che vengono selezionati in base ad i propri gusti musicali. Fa sempre piacere conoscere individui con i propri gusti e con una visione delle cose molto simile.

Come ho accennato all'inizio, si può persino installare la propria playlist sul proprio spazio web, blog o sito che sia. L'utilizzo è semplice:
Quando si carica l'applicazione in flash apparirà un pulsante circolare con la classica icona del play. Cliccandoci, partirà una traccia casuale (purtroppo non si possono scegliere. Il servizio a pagamento lo permette. Il mio account invece è free e l'ascolto è si intero ma casuale)
Se si vuole passare ad un altro brano casuale bisogna cliccare sull'iconcina classica per saltare di brano.
Se invece si vuol ascoltare una preview di 30 secondi, non c'è il problema della traccia casuale e basta cliccare su una traccia a scelta nella playlist.
E' possibile acquistare il brano dall'apposito link sull'applicazione.
QUI il link al sito.


Il troppo stroppia

Sono arrivato ad una conclusione: Non mi piace la qualità video e fotografica dei nostri giorni.
Certo, è da dire che la qualità è incredibilmente e qualitativamente migliore di quella di trent'anni fa ma è terribilmente fredda e distante dalla realtà.
La qualità del colore ha spazzato via tutto il calore ed il realismo di un tempo.
I film, i video musicali, hanno perso quel fascino di un tempo, il fascino di una qualità inferiore ma più calda e sognante..
Le fotocamere digitali, le foto pronte in un lampo hanno messo in cantina le vecchie camere oscure, un guadagno sia di tempo che di moneta, ma nello stesso tempo hanno accantonato anche il realismo delle vecchie macchine fotografiche.
Mancano il realismo ed il fascino dell'imperfetto..
E' tutto così maledettamente perfetto e distante..

A buon rendere

Sono di fondo una persona inquieta.
Sono una persona molto profonda, troppo profonda.. questo mi porta spesso a battere la testa, ad essere triste, certe volte senza neanche conoscerne i motivi, in quanto questi ultimi sono ormai troppi e disordinati.
Questa sera è stata una di quelle sere nella quale la visione delle cose è divenuta a tal punto nera da perdere la bussola, da perdere quelle mere sicurezze che mi rimanevano, da ritrovarmi a fare i conti con me stesso, senza uno straccio di conforto altrui.
Ho vagato da solo per la mia città, avevo bisogno di passeggiare, di pensare. Avevo il lettore alle orecchie ed ascoltavo continuamente The Final Cut e Two sun in the sunset dei Pink Floyd, che si sposavano bene con le sensazioni che provavo in quegli istanti. Stanco dalla camminata mi sono ritrovato davanti ad un parchetto per bambini desolato, in quanto è stata una giornata piovosa. Mi è venuta voglia di farmi una dondolata sull'altalena bagnata e così ho fatto.
Lo stato di tristezza, dondolando e riflettendo, pian piano ha cominciato a sfumarsi senza però andare via. Stanco dalla dondolata ho deciso di sdraiarmi da solo su una panchina, anch'essa zuppa, ma non me ne sono preoccupato. Mi sono sdraiato, bagnandomi la camicia ed i pantaloni ed ho cominciato a fissare un cielo di color viola spento, macchiato dalle nuvole grigie che ogni tanto piangevano lievemente su di me.

All'improvviso mi sono accorto di non essere solo, ho voltato il capo ed ho visto una signora proprio di fronte a me, una signora di strada...alcuni li chiamano barboni. Non ho avuto paura, neanche quando mi sono accorto di non essere solo.. non so perchè.
Con un lieve inchino del capo ed un gentile sorriso l'ho salutata e si è seduta accanto a me, sulla panchina rossa persa tra le ombre degli alberi. Ha fatto tutto lei, ha iniziato a parlare, mi ha raccontato della sua vita, della sua gioventù, dei suoi figli.. parlava delle sue conoscenze chiamandole per nome ed io finivo per conoscere nomi e cognomi di persone che non ho mai conosciuto, eppure in quegli istanti era come se le conoscessi anch'io, se anch'io fossi nei lochi dei sui ricordi o della sua fantasia.. Credo che durante la chiacchierata abbia anche inserito dei fatti inventati di sana pianta ma si sposavano bene con il contesto.
Si chiama Carla, proprio come mia madre..
La temperatura, con il passare del tempo, è calata notevolmente, finchè non l'ho retta più e ci siamo lasciati. Mi ha detto che avrebbe passato la notte dentro una casetta dove giocano i bambini, così da ripararsi dalla pioggia che nel frattempo stava prendendo una forma piuttosto consistente e che avrebbe cenato con tre banane.
Prima di andar via le ho detto: "A buon rendere, Carla". Lei ha sorriso ironica, ripetendo le mie parole. Ora è lì, chissà a cosa pensa, lì, sola nella casetta per bambini. Forse rimembra la sua vita o forse pensa alla chiacchierata che abbiamo avuto.

Questo episodio mi ha lasciato moltissimo dentro. Mi ha dato molta di quella speranza che tanto allontano dalla mia esistenza, mi ha dato molto di più di tante persone viziate con cui ho a che fare ogni giorno della mia vita e questo mi fa riflettere.. forse sono io che mi ostino a vedere le cose più negative di quel che sono realmente.. forse dovrei cambiare strada e smettere di percorrere questa, che mi ha sempre lasciato dei grossi vuoti.. forse sbaglio a pensare di conoscere il mondo perchè quest'ultimo è grande e vasto ed io non l'ho conosciuto a fondo, anzi, ho conosciuto davvero poco di esso..

Cos'è l'elite? cosa vuol dire essere migliori o peggiori? una bella ed interessante persona spesso, può nascondersi all'interno di una persona invisibile, che non rappresenta motivo di interesse per la maggior parte degli individui.. persone senza nome, persone sole, che non saranno compiante da nessuno, quando se ne andranno, e quando questo accadrà lo faranno senza fare rumore..

A buon rendere, Carla, ovunque tu sia, adesso.

Bah!

Il problema sostanziale è che ho già i miei cazzi terreni..e ce ne sono già tanti.
Non ho tempo nè materiale, nè mentale per caricarmi sulle spalle pure quelli ultra-terreni...

Avrei dovuto rispondere così, martedì, ma, non so perchè, le fantasie si presentano sempre dopo, quando è troppo tardi.

Bah! Che vita di stenti e privazioni!
Bah!

Trifoglio

Contorto visionario, megalomane od incredibilmente furbo?
Questo è il quesito di oggi.

Come al solito gli eventi più catastrofici della mia vita mi tornano in mente, abitualmente, prima di coricarmi, risucchiandomi via tutto il sonno ma lasciandomi una forte stanchezza, sia nel fisico che nell'anima.
I momenti che passo attendendo il sonno sono i più scuri. I momenti nella quale sono solo con me stesso, senza pensieri di contorno il cui ruolo non è altro che quello di mantenermi distante da certe scarne e dure consapevolezze. Prima di coricarmi, fissando al buio il nulla, tento di pensare ad altro, di inventarmi mondi grotteschi nella quale albergare negli ultimi istanti di veglia...anche se spesso invano e mi trovo nuovamente a fare i conti con quella zona così profonda e desolata di me, fatta di speranze tradite e di ottimismo corroso..
E' incredibile come ci si riconosca con delle lettere su un mondo virtuale e, nello stesso tempo, quelle stesse parole siano così complicate da pronunciare dalle proprie labbra.

API-Norme

Sta tornando l'estate ed io sono qui, inerme, senza possibilità di reazione, a dover sopportare il suo opprimente caldo, la sua spaventosa mancanza di vento, la raccapricciante quantità di insetti che essa porta con se.. Zanzare, farfalle notturne, strane forme allungate e nere di cui non conosco il nome.. Di mattina, quando vado a dormire, non posso neanche farlo con la finestra aperta in quanto rischio di venir ridotto un colabrodo dalle innumerevoli vespe che girano assetate di sangue e morte attorno alla mia finestra, attratte dai vari residui di zucchero che rimangono nella mia camera!
Proprio ieri mattina mi sono dovuto addormentare un'ora nella vasca in quanto un'ape abnorme (a-b-norme, ABI- norme..API-norme) s'era infiltrata nella mia camera, svegliandomi con il suo orripilante ronzio all'orecchio.

Ed io sono qui senza poter fare nulla.. posso spegnere la luce ma non posso spegnere l'estate, posso accendere un fuoco ma non posso accendere la pioggia, il vento.

Povero me.

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Trovo tristissimo quando si torna con la mente ad un desiderio ormai distrutto dallo scorrere del tempo, un desiderio intenso che oramai è ridotto ad un ricordo.. il ricordo di un pensiero, di una serie di momenti e lochi immaginari, della strana sensazione nell'immaginare e desiderare qualcosa.. o qualcuno.. a tal punto da creare dal nulla nuovi mondi.. mondi ideali, fantastici, ed accogliervi la figura dei propri desideri.

E' triste la consapevolezza che gli eventi sono accaduti..
Il passato è ormai scritto e mi ha portato qui, ora. Chissà dove mi avrebbe portato se le cose fossero andate diversamente..
Ormai, però, non mi è più possibile scoprirlo ed il passato è ormai segnato. Quei desideri non saranno mai più gli stessi e se si avverassero... io non gioirei come un tempo.. sarebbe tutto maledettamente sporco ed impuro. La minestra altrui riscaldata per me.

Il matto di turno

Ti capita mai, tornando a casa, al volante della tua auto, in piena notte, di commentare ironicamente il matto di turno che gironzola solitario per le vie della buia città con alle labbra serrate, un sorriso alienato e gli occhi qua e là?
Bene, potrei essere il matto di turno. :)
Sono le 3.23 di notte. E' una notte tranquilla, il cielo blu stellato, non c'è una nuvola in cielo, non c'è un'anima in giro, soltanto le poche auto che sfrecciano nella strada solitaria e vuota, che ti passano davanti e probabilmente neanche ti vedono e se invece lo fanno, ti danno del matto di turno.
E' una di quelle notti serene e gelide il cui gelo, però, viene sciolto dal calore dei tuoi strani pensieri, quei pensieri che accantoni in un angolo, quei pensieri che desterebbero interesse soltanto a te e a nessun altro, pensieri straniti e variopinti e ti trovi lì, a dondolare sull'altalena e fissare quella stella in movimento, quella stella che fissavi spesso da bambino. Da bambino davi importanza alle piccole cose, a cose che non ti toccano più, di poca importanza.. proprio come un aeroplano di notte, che da lontano sembra una stella colorata o un extra-terrestre intento a svolazzare sulla tua testa..

Quark Xpress Passport VS Adobe Indesign

Mi sto finalmente apprestando ad apprendere il software di impaginazione della suite Adobe, Indesign, in quanto conoscevo soltanto l'uso di Quark Xpress.
Si dice che Indesign sia molto più complicato di Quark Xpress, a causa delle innumerevoli opzioni in più (anche se la versione 7.0 di Xpress sembra avere molte opzioni in più, come, ad esempio, la possibilità di importare nel documento i file di formato PSD. Come contro, però, pare dia non pochi problemi in fase di stampa. Non lo so, non l'ho testato).
Credo invece che sia un software performante e semplificato, rispetto a Xpress. In fin dei conti molti degli "optional" sono di rarissimo utilizzo. Come i vari effettini decorativi, ad esempio, che tendo sempre ad evitare, a meno che non ci sia un motivo valido che li impone.
Inoltre dipende molto dall'approccio con il mondo dell'impaginazione, più che del software. Chi già si occupava di impaginazione con Xpress, il suo unico problema sarà quello di famigliarizzare con il software. Cosa che chiaramente non porta grandi problemi.
Le scorciatoie da tastiera, ad esempio, se non settate a mo' di Xpress, sono quasi le stesse di tutti gli altri software della suite Adobe. Secondo me questo ne semplifica molto l'apprensione.

Un altro motivo per preferire Indesign al suo rivale è il prezzo. Indesign è accessibilissimo ed offre moltissime possibilità. Quark Xpress, invece, è estremamente costoso e non è performante quanto il primo.

Per concludere, sono estremamente soddisfatto di Indesign.

Fuori il cielo è dipinto di un grigio quasi totale che avvolge ogni dove, trasformando la città in un ambiente asettico, senz'anima, un contenitore di plastica vuoto, pronto a contenere gli alienanti pensieri delle persone. Voglio che avvolga anche me. Faccio un giro solitario per la mia città ed attenderò impaziente l'arrivo del buio.. come ogni giorno.

...perchè oggi ho bisogno di impazzire...

Quando tagli tu stesso il filo di razionalità che hai tessuto una vita. Quando senti il bisogno di impazzire per qualche ora della tua esistenza. Quando tocchi il fondo con mano e non vuoi risalire, non vuoi pensare, vuoi soltanto impazzire ed esterni ciò che si nasconde nella zona più profonda di te, quello che l'occhio umano riconoscerebbe come pura follia.
Quando il tuo corpo si riduce in soli nervi e muscoli, perdendo lo strato di pelle che lo avvolge, che lo dipinge.
Quando perdi il senno, quando i colori della tua mente si mescolano tra loro, quando si creano strane tonalità, inusuali, mai viste, semplice sporco o colore geniale.
Quando indossi i pantaloni alle braccia, quando monti il puzzle a caso, quando esterni l'inconscio che hai celato una vita, soprattutto a te stesso .. allora sei realmente impazzito.

Trovo piacevole impazzire, ogni tanto.

Capolinea: Passi all'indietro

Ora che sono al capolinea mi accorgo del viaggio inutile che ho intrapreso.
Mi trovo qui al capolinea e non so dove andare. Non trovo interesse per nessun luogo, come non ne trovo più per quello in cui sono ora. Non mi resta altro che camminare all'indietro, essendo a conoscenza che non troverò le stesse cose. Sono però avvantaggiato... non le tollererei di nuovo.

Meditazione indotta transgenica

Com'è semplice essere forte e risoluto davanti ad una birra, quando i problemi non ti toccano, essendo vissuti da altri. Medita, 'o utente, medita!

Mi senti?

E' strano come, quando un grande signor nessuno parla, delle sue parole non si ricorda nessuno e, nello stesso tempo, quando un piccolo signor tutto fà la stessa cosa, le sue parole rimbombino nelle orecchie di molti.

Mi chiedo come si calcoli il valore dell'uomo.

Sotto il letto

Da bambino, ogni notte, prima di dormire, terrorizzato e nello stesso tempo affascinato, controllavo attentamente sotto il letto, così da poter essere tranquillo ed essere pronto per dormire.
Chissà cosa temevo di vedere.. spettri? Occhi nel buio? Mani che mi avrebbero afferrato e portato con loro?
Quando potevo finalmente dormire mi coprivo completamente con le coperte, da cui usciva fuori soltanto il naso, in modo da poter respirare. In estate questo mi portava a sudare molto, a fare il bagno nel sudore, ma ero troppo terrorizzato da scoprire il mio corpo, a rischio che qualcosa mi prendesse. Le coperte erano il mio rifugio personale, mi convincevo che avrebbero potuto proteggermi da chissà cosa, forse dalle paure personali di un bambino di sette anni.

Come tutti i bambini però avevo una vena di masochismo, riempendomi fino alla nausea con ogni tipo di film dell'orrore. Ne andavo pazzo. Adoravo ogni tipo di materiale dell'orrore, dai mostri di carta a quelli di plastica, che collezionavo quasi maniacalmente. Avevo centinaia di mostriciattoli di plastica, tutti disordinati in una cesta, con cui giocavo ore ed ore ed immaginavo di essere quello che preferivo. Immaginavo sempre situazioni differenti.

Per qualche bizzarro motivo oggi non sono tanto diverso da allora, continuo a coltivare gli stessi interessi, ascolto persino, più o meno, la stessa musica, continuo ad avere quell'immaginazione così intensa, che mi tiene spesso e volentieri sulle nuvole.
Non controllo più sotto il letto, non ho più paura, anzi, è diventato una specie di baule dei segreti, che contiene le mie stelle, le mie lune, i miei cari mostri di cartone che non fanno del male a nessuno. E' una grottesca metafora della mia intimità.

Forse la sostanziale differenza è che allora ero molto più razionale di oggi.. ;)

Ombra/luce

Niente

Come ogni mattina, prima di coricarmi, osservo a lungo fuori dalla finestra, sdraiato in posizione supina, con le mani sotto la nuca. Osservo un cielo grigio, così strano.. bello, un cielo senza sole, un cielo sbiadito. Il silenzio continua a regnare, superstite della notte ormai sfumata, passata ad immaginare qualcosa che non ha tatto, che non ha consistenza, che non posso raggiungere con le mani, che non posso sfiorare se non con la mente.
Ogni mattina, prima di coricarmi, dalle mie labbra schiuse, dalla mia espressione persa nel cielo grigio, fuori dalla finestra socchiusa, accanto al mio letto, non c'è cenno di emozione. Il pensiero si scompone in molti frammenti, mi perdo tra essi.. E' come se non pensassi, se fossi completamente vuoto.

L'anima

Le strane forme della mia anima, del mio universo.
Ombra/luce

Quella strana tela

Ho dormito, tutto d'un fiato, per ben quattordici ore. Non ricordo alcun sogno, è come se fossi morto, in quell'arco di tempo.. Stento persino a ricordare quel che facevo prima di dormire, ieri sera.

Ricordo, però, quel che ho fatto prima di tornare a casa, appena uscito da lavoro.
Era una di quelle serate nebbiose, quelle serate nella quale i lampioni e le luci delle auto si sfumano nella nebbia, quelle luci di cui non riesci a comprenderne la direzione.. quelle luci fioche ed eterne che vanno ad illuminare l'asfalto umido, quasi bagnato, nella quale puoi quasi specchiarti, anche se l'immagine che giunge ai tuoi occhi è distorta..E' come si vedessi le mille sfaccettature della tua persona, del tuo essere.
Il cielo prendeva un colorito violastro, il cui colore tingeva anche le nuvole.. è buffo, ma non riuscivo a non pensare ad una tela di un pittore che pasticcia con il nero ed il viola :) ..
Attorno a me c'erano alberi.. alcuni fioriti, altri spogli. Erano completamente immersi tra le ombre, proprio come me. Spesso volgevo il capo verso di loro.. e verso quel cielo senza stelle e senza luna, eppure così suggestivo.

Dondolavo da solo su un'altalena, ascoltavo della musica con gli auricolari, immergendomi ulteriormente in quell'atmosfera con un che di surreale, così terribilmente famigliare.. Ogni tanto scrutavo i passanti in lontananza.. anche loro scrutavano me. Chissà cosa pensavano, dove andavano e cosa aspettava loro. Non riuscivo a scorgere il loro volto, come neanche i loro abiti, erano delle figure perse nella nebbia che si allontanavano dalla mia vista, che entravano a far parte della mia vita per pochi istanti, per poi divenire dei pallidi ricordi ed infine svanire..

Andavo su e giù e portavo il capo verso la strana tela del pittore pasticcione. ;)
Mi girava quasi la testa eppure continuavo a fissare il cielo e gli alberi.

Potevo respirare a pieni polmoni.